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Il nuoto per la scoliosi?
“Faccia un po’ di nuoto”. Questo è il più comune consiglio che viene dato quando ci si imbatte nel problema delle alterazioni assiali della colonna vertebrale: la scoliosi.
Per quanto sia fondamentale mantenere la schiena mobile ed i muscoli spinali tonici, gli ultimi studi scientifici hanno dimostrato come il nuoto non sia in grado di correggere gli atteggiamenti scoliotici ma anzi, nella maggior parte dei casi, tende anche ad aggravarli.
Il motivo principale sta nel fatto che l’acqua non impone alcun vincolo nei movimenti permettendo ad un corpo sano di continuare a muoversi in salute. Ma un paziente affetto da scoliosi nuoterà continuando ad utilizzare il proprio corpo in modo scorretto (a meno che non venga guidato e consigliato da un professionista).
Le correzioni sono comunque risultate difficili da far applicare in acqua, dove la concentrazione è insufficiente perché impegnata per rimanere a galla e respirare!
Per questi motivi il nuoto, pur rimanendo un ottimo esercizio fisico dalle infinite proprietà benefiche, non dovrebbe essere consigliato con leggerezza a persone affette da atteggiamenti scoliotici giovanili o da vere e proprie scoliosi.
L’approccio a questa complessa patologia è multifattoriale e comprende un esame visivo, della masticazione, della postura, del movimento globale e di tutto l’aspetto biopsicosociale dell’individuo.
Il trattamento è quindi complesso, partendo da un controllo del movimento, dalla risoluzione di tutte le componenti in grado di alterare la corretta biomeccanica, fino ad arrivare al controllo dell’ambiente sociale e lavorativo.